Stefano Gri
Piero Zucchi
Udine
foto Massimo Crivellari
FABER HEADQUARTERS
I nuovi uffici della Faber si trovano sul limite fra un’area industriale e il paesaggio agricolo e appartengo sia al contesto industriale che naturale. L’edificio si articola in due volumi longitudinali orientati Est Ovest, di altezza e lunghezza differenti, collegati da un corpo centrale con funzione di hall/reception, area di attesa e di collegamento funzionale fra le differenti aree. Lo sfalsamento dei due volumi genera due spazi aperti “interni” controllati dalle viste sul progetto e sui due paesaggi.
Il tema del “doppio” informa l’intero processo progettuale. Le sezioni dei due edifici longitudinali sono due “S”, con la pianta corridoio/uffici che si inverte sui piani: un lato completamente cieco e uno completamente aperto si sovrappongono, dando vita a prospetti aperti e chiusi alternati. Il programma del cliente viene diviso in due grandi gruppi di spazi, uno sempre affacciato sulle corti all’interno (le zone direzionali, gli spazi pubblici rappresentativi, e le sale riunioni principali), l’altro (gli uffici operativi) affacciato sulla zona industriale all’esterno.
La struttura viene rivestita con una “pelle” ventilata realizzata con due materiali, il calcestruzzo nero e il vetro nero. Questi elementi vengono posati con una unica regola: un giunto costituito da una fuga in negativo che regola la posa in opera di tutte le parti della facciata, l’attacco a terra e al cielo, i giunti orizzontali e verticali, i cambi di materiale e le soluzioni d’angolo dell’intero intervento.
Attraverso sottili sfumature prodotte da diversi tipi di vetro e diversi tipi di calcestruzzo, l’edificio mantiene la sua rigorosa forma e struttura “industriale”, non si astrae quindi dal contesto attraverso la sua forma, ma solo con la sua leggerezza dovuta ad un unico colore che si sfuma nelle relazioni con il prato, con l’asfalto, con gli edifici produttivi, con il cielo, con le persone.