Nuove piazze e padiglioni della stazione ferroviaria

CZstudio associati
Paolo Ceccon
Laura Zampieri
Padova

 

NUOVE PIAZZE E PADIGLIONI DELLA STAZIONE FERROVIARIA

Le piazze sono immaginate come uno spazio percettivamente continuo, libero da ingombri, caratterizzato dall’utilizzo di nuova vegetazione arborea e la collocazione di ‘oggetti isolati’ (nuovo parcheggio biciclette e tre padiglioni in vetro e cor-Ten per biglietteria autobus, ufficio di polizia e taxi, stazione di ricarica per auto elettriche). Comfort e sicurezza sono i criteri che hanno determinato la scelta dei materiali e assieme al disegno della topografia delle superfici danno continuità alle parti relazionate tra loro (traffico pedonale, ciclabile e carrabile) e orientano i differenti flussi. La versatilità d’uso di tali spazi e il controllo dei flussi di mobilità che li attraversano è risolta tramite piattaforme polifunzionali in calcestruzzo colorato, che, oltre a differenziarsi dalle superfici specificamente viabilistiche in asfalto, possono ospitare plateatici, manifestazioni e mercati temporanei. Tali superfici opportunamente sagomate, guidano la raccolta delle acque meteoriche verso le caditoie lineari che misurano longitudinalmente gli spazi, e rispondono alla scelta di articolare lo spazio attraverso criteri di fluidità e continuità fisica e percettiva, minimizzando le zone di scarsa visibilità e facilitando la sicurezza dei luoghi.

Lo spazio notturno proposto ristabilisce un criterio unitario dello spazio della luce artificiale tramite la definizione di tre quote di illuminamento che si specificano correlandosi alle scale e alle dimensioni dei diversi ambiti: illuminazione diffusa dall’alto con pali alti 8 metri per sottolineare lo spazio di percorrenza stradale; illuminazione diffusa dall’alto con pali alti 5 metri sugli spazi polifunzionali; illuminazione radente lungo le piste ciclabili.
Le nuove alberature, in continuità con le strutture vegetali esistenti, reintroducono la natura in un contesto urbano fortemente caratterizzato dalla mobilità rafforzando l’habitat naturale degli uccelli, e riducendo l’effetto isola di calore, perciò si è scelto l’impiego di alberature a foglia caduca, che meglio rispondono alle esigenze di ombreggiamento estivo e soleggiamento invernale: Robinia pseudoacacia ‘bessoniana’ (filari), Gleditsia triacanthos e Celtis australis, Sophora japonica ‘regent’ (alberi isolati). La trasformazione delle superfici verticali dei cavalcavia esistenti in pareti di vegetazione rampicante fanno da sfondo ai singoli spazi.