Plasma Studio
Ulrike Hell
Sesto (BZ)
Fotografie Florian Jaenicke
Appropriate_Bistro Bergsteiger
Inserire e adattare – tutto il necessario ma il meno possibile
Collocato al centro del Patrimonio Naturale Unesco delle Dolomiti di Sesto, in una zona protetta e in una posizione adibita ad hotspot turistico, il Bistro Bergsteiger si inserisce adeguatamente e con attenzione nel suo contesto naturale e costruito.
Il bordo di un terrapieno, collocato lungo un sentiero escursionistico ben battuto, viene utilizzato per inserire il nuovo volume ed integrarlo nella topografia circostante. La vista dall’ingresso della valle sul paesaggio montano che le fa da sfondo a sud non viene ridotta dall’inserimento Il nuovo volume, così come esso non interferisce visivamente con l’edificio esistente tutelato. Le dimensioni vengono ridotte il più possibile e le geometrie si adattano alle presistenze.
Bistro Bergsteiger si orienta da un lato verso la vista della cima 12 a sud, dall’altro verso gli edifici circostanti: in pianta, vengono ripresi gli allineamenti con il volume tutelato, mentre le altezze ridotte sono definite per rispettare il disegno del prospetto complessivo degli elementi costruiti. Il risultato è un’architettura “appropriata” al contesto, che tuttavia si sviluppa con carattere.
La superficie del tetto a doppia pendenza e trattata con verde intensivo si innalza verso la vista principale, e vetrate a tutta altezza permettono allo sguardo di spaziare sul paesaggio montano. L’interno offre a quanti più visitatori possibile una vista indisturbata sulle montagne; la sala principale è suddivisa spazialmente nel bancone, nello spazio di circolazione, e nelle due aree ristorante distinte, che creano intimità, tranquillità e consentono un’ampia visuale grazie alla differenza di quota tra i piani. La facciata vetrata che dà sulla terrazza può essere aperta, e con il bel tempo lo spazio esterno si può estendere verso l’interno.
In termini di materialità, l’edificio si ispira alla vicina preesistenza: intonaco a spruzzo all’interno e all’esterno, e riproposizione in chiave contemporanea dei motivi del caratteristico rivestimento decorativo in legno di larice. Massetto a vista e intonaco con inerti di pietra e sabbia, prelevati direttamente in loco, nonchè l’utilizzo di pietra dolomitica e legno di larice locale negli arredi, intensificano la contestualizzazione del progetto. Nomen est omen: i proprietari del bistro sono i discendenti dei pionieri dell’alpinismo Michl e Sepp Innerkofler, la documentazione della loro prima salita fa parte del design degli interni.
Il dialogo con il contesto e la moderazione nell’intervento definiscono un progetto che si realizza nella sua “appropriatezza”.