Si alza il sipario sulla giuria presieduta da Nicola Di Battista
I lavori della giuria verranno resi noti nella cerimonia di premiazione del 28 settembre 2019 a Palazzo Foscolo
Si alza il sipario sulla giuria della 16a edizione del Premio Architettura Città di Oderzo che ieri ha giudicato oltre 100 opere in concorso. La commissione, di altissimo livello, è presieduta dall’architetto Nicola di Battista ed è composta da architetti di indiscussa fama: Laura Zampieri, Walter Angonese e Manuel Aires Mateus, oltre che da Paolo Fantoni, imprenditore illuminato, vice – presidente di Assopannelli che ha fatto della propria azienda un esempio di architettura virtuosa.
Ieri presso la sede di Palazzo Giacomelli a Treviso i giurati hanno selezionato i lavori e deciso all’unanimità il vincitore del Premio. Gli esiti dei lavori della commissione verranno resi noti nella cerimonia di premiazione che si terrà a Palazzo Foscolo ad Oderzo il prossimo 28 settembre. Il 21 settembre si aprirà invece la mostra, sempre a Palazzo Foscolo, contenente i lavori premiati, menzionati e segnalati dalla Giuria. Partendo da Oderzo la mostra si concluderà in occasione della Biennale di Venezia nel 2020.
Il progettista vincitore verrà premiato con un book fotografico dell’opera vincitrice, a cura di Marco Zanta, e con il logo PAOXVI, attestante la qualifica di “Vincitore” e l’utilizzo dello stesso. Le opere menzionate dalla giuria invece verranno premiate con il logo PAOXVI e la qualifica di “Menzione Speciale”. Le opere selezionate dalla giuria invece verranno premiate con il logo PAOXVI e la qualifica di “Selezionato”.
“Ringrazio tutti i componenti della giuria del Premio – ha detto il Presidente Nicola di Battista – Si tratta di professionisti, a cui, ognuno nel proprio percorso artistico e imprenditoriale, possiamo già attribuire il titolo di maestro. I giudizi sulle opere sono stati conferiti in maniera pressoché unanime, benché il livello delle opere fosse nel complesso elevato e di qualità. E’ il segno – prosegue di Battista – che il territorio del Triveneto ha molto da dire dal punto di vista architettonico e in particolare della rigenerazione urbana, la vera sfida del futuro”.
NICOLA DI BATTISTA
Architetto, originario di Teramo, di Battista negli anni 80’ diventa il vicedirettore della rivista Domus, e dal 2013 direttore. Oggi è alla guida della rivista L’architetto. Allievo di maestri come Ludovico Quaroni e Giorgio Grassi, nel 1997 viene chiamato ad insegnare al Politecnico di Zurigo. Nel 2009 vince il premio per l’ampliamento di Santa Corona a Vicenza e nel 2011 si aggiudica il concorso per l’ampliamento del Museo Archeologico Nazionale di Reggio. E’ autore della riqualificazione del Castello Fienga a Nocera e della riqualificazione del Castello San Michele a S. Maria del Cedro – entrambi realizzati con Eduardo Souto de Moura e del progetto per il Museo Naturalistico-Archeologico a Vicenza, Fondazione Lewitt a Praiano,
Rappresenta una delle figure più autorevoli nel panorama dell’architettura moderna. Il suo legame con l’architettura si esprime come “passione per i luoghi dove abitano le persone”.
LAURA ZAMPIERI
Docente di Architettura del Paesaggio: dal 2004 al 2011 presso l’Università degli Studi di Trento, dal 2004 al 2013 presso l’Università degli Studi di Udine, attualmente insegna presso il Dipartimento di Culture del Progetto dell’Università IUAV di Venezia, al ‘Master en Arquitectura del Paisaje’ (UPC, Barcellona) e al Master in Architettura del Paesaggio e del Giardino (Università IUAV, Venezia). Nel 2006 fonda CZstudio associati con Paolo Ceccon, diventando uno dei pochi studi di paesaggismo contemporaneo in Italia. Realizza progetti e ricerche di architettura e paesaggio, pubblicati in libri e riviste nazionali ed internazionali, per infrastrutture di mobilità, progetti di spazi urbani, parchi pubblici e privati, gestione delle risorse ambientali e rinnovabili. Partecipa a concorsi di architettura e premi ricevendo numerosi riconoscimenti tra cui Onour Architectural Award, AIA_NY Chapter nel 2013 per il progetto del Jesolo Lido Condominium Building (con Richard Meier and Partners) e il Premio Provinciale della Biennale Internazionale di Architettura Barbara Cappochin per le piazze della stazione di Padova. Finalista nel 2012 al Premio “Medaglia d’Oro per l’Architettura italiana”, nel 2001 e nel 2008 al II° e V° European Award on Landscape “Rosa Barba”. Nel 2012, per Quodlibet edizioni, pubblica ‘Paesaggi in produzione’ (con P.Ceccon) e ‘Per un progetto nel paesaggio’. Vincitrice, con Paolo Ceccon, della quindicesima edizione del Premio Architettura Città di Oderzo.
WALTER ANGONESE
Architetto poliedrico, nasce a Kaltern/Caldaro (BZ). Nel 1981 inizia a studiare scienze agrarie a Bologna, poi nel 1983 cambia e si iscrive presso l’Istituto universitario di architettura di Venezia (Iuav), dove nel 1990 si laurea summa cum laude con Vittorio Gregotti. Dal 1990 al 1992 è ispettore presso la sovrintendenza ai beni culturali della provincia autonoma di Bolzano/Sudtirolo. Nel 1992 fonda a5 architetti con Elena Galvagnini e Markus Scherer e nel 2001 fonda walter angonese architetto con sede a Caldaro. Nel 1998 risulta vincitore della seconda edizione del Premio Architettura Città di Oderzo con il progetto della Cantina Hofstatter a Termeno.
Nel 1999/2000 è docente invitato presso la Technische Universitat di Innsbruck, dal 2011 è professore ordinario presso l’Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera italiana a Mendrisio. Per oltre 10 anni è stato curatore di architettura presso la Arge/Kunst – galleria museo di Bolzano e attualmente è membro del collegio per la tutela del paesaggio della provincia autonoma di Bolzano/Sudtirolo (dal 2009), vicepresidente del “gestaltungsbeirat der stadt salzsburg” (dal 2012), consulente della sovrintendenza ai beni culturali dell’austria (bundesdenkmalamt) e funge da membro di giuria in numerosi concorsi di architettura in italia, austria, germania e svizzera. Nel suo mestiere di architetto e insegnante, Walter Angonese investe un’incredibile carica di energia, passione e convinzione etica.
Noto per i suoi sofisticati e meditati edifici fatti ad arte, realizzati soprattutto in provincia di Bolzano, la sua terra, Angonese crede nel ruolo dell’architetto nelle piccole comunità e si occupa con successo di progetti piccoli e grandi.
MANUEL AIRES MATEUS
Definito come uno dei più talentuosi maestri dei giorni nostri Manuel Aires Mateus nasce a Lisbona nel 1963 dove si laurea alla Facultad de Arquitectura de la Universidade Tecnica nel 1986. Inizia la collaborazione con l’architetto Gonçalo Byrne dal 1983, esperienza che si rivelerà fondamentale per la sua formazione professionale. Nel 1988 fonda con il fratello Francisco lo studio Aires Mateus & Associados. Gli incarichi pubblici e privati, i numerosissimi premi e i concorsi internazionali vinti, le opere pubblicate sulle riviste di tutto il mondo, delineano i fratelli Aires Mateus quali figure centrali della nuova architettura europea contraddistinte da una ricerca rigorosa e da una cura straordinaria nella qualità delle opere.
La formazione nell’ambiente culturale portoghese contrassegnato da personalità di peso internazionale come Tavora, Siza, Souto de Moura e Byrne non ha loro impedito di elaborare uno stile personale caratterizzato fin dall’inizio da una evidente riconoscibilità.
Tra le opere più significative realizzate dallo studio figurano numerose case private e molte opere pubbliche quali la Residencia de estudiantes de la Universidade de Coimbra (1999), il Rectorado de la Universidade Nova (2001), il Museo de Arquitectura (2006) e Edifícios de Escritórios a Lisboa (2008), il Centro Cultural de Sines (2000), il Museo del Faro a Cascais (2003), le librerie Almedina (2000-2002) e la Centrale Elettric a Lisbona (2018).
Dal 1997 Manuel Aires Mateus è professore cattedratico all’Università di Lisbona, tra il 2002 e il 2005 è stato inoltre Visiting Professor alla Graduate School of Design di Harvard. Dal 2001 è professore presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio.
PAOLO FANTONI
Paolo Fantoni è attuale Amministratore delegato della Fantoni SpA, nonché vicepresidente di Federlegno Arredo e membro del direttivo di Epf (European Panel Federation). In piena crisi economica l’azienda di Fantoni (il padre Marco Fantoni era molto legato all’architetto Gino Valle) ha dato vita a un nuovo stabilimento produttivo di pannelli in fibra di legno (Mdf) nella zona industriale di Osoppo (UD), che sostituisce i vecchi impianti con macchinari tecnologicamente all’avanguardia nella produzione di pannelli Mdf. L’opera è stata progettata dall’architetto Pietro Valle (figlio di Gino Valle) e realizzata dalle aziende Simeon (carpenterie), Zanon (montaggi), Carpin e Vernazza (sollevamenti). Lungo 300 metri e alto 48, ed è dotato al suo interno della pressa continua più lunga d’Europa (oltre 65 metri).