evento collaterale
Sensi di viaggio. Nell’antico regno del Dahomey
Sala sotto il campanile – Museo del Duomo – Oderzo
fino al 27 gennaio 2013
orario: mercoledì e sabato ore 10 – 12; domenica ore 15 -18. La mostra è visitabile in altri giorni su prenotazione
ingresso libero
Sensi di viaggio. Nell’antico regno del Dahomey
Esiti del viaggio studio/tirocinio in Benin promosso da Patrizia Montini Zimolo – Università Iuav di Venezia – con Flavia Vaccher – Università Iuav di Venezia.
Partecipanti: Elena Ambrosi, Andrea Capretti, Ilaria De Luca, Lorenzo Fattorel, Benjamin Koštesić, Marina Pozzan, Caterina Rigo, Mauro Sirotnjak, Giulia Torino, Francesca Vinci, Edoardo Zanollo.
in partenariato con: Atout African Arch.it – onlus, Atout African International – ong
mostra a cura di Flavia Vaccher, con Lorenzo Fattorel, Benjamin Koštesić
“Si le rythme du tam-tam change, le pas de danse change aussi” – proverbe beninois
Da sempre la formazione dell’architetto avviene anche, forse in misura consistente, attraverso le esperienze di viaggio.
Se poi il viaggio offre la possibilità di entrare in contatto con paesi e culture differenti, remote, completamente estranee al vissuto personale, l’impatto è sicuramente più intenso e profondo, una sorta di brusca presa di coscienza, che porta a riflettere sul ruolo etico e sociale più profondo del nostro mestiere di architetti.
E’ questo il frutto dell’esperienza vissuta attraverso il viaggio di tirocinio-studio in Benin, organizzato dalla prof.ssa Patrizia Montini Zimolo nell’ambito dell’Unità di ricerca “Città, sostenibilità, tecnologia” dell’Università IUAV di Venezia, in stretta collaborazione con l’arch. Barbara Borgini, presidente dell’associazione Atout African Arch.it-onlus.
Era l’estate del 2011, siamo partiti il 3 febbraio 2012 per ritornare il 20 febbraio, I’idea era quella di proporre agli studenti un’esperienza di studio e lavoro nel cantiere-laboratorio del Polo Scolastico Elementare a Zomai – Ouidah, attualmente in fase di realizzazione.
Durante l’intero arco dell’attività di viaggio-tirocinio gli studenti hanno sperimentato la pratica del progetto, contribuendo attivamente all’attività di cantiere, collaborando con i docenti, le istituzioni e la popolazione locale.
Ciò ha offerto la possibilità di allargare i nostri orizzonti ed esplorare una strada tracciata al di fuori della linea predominante dell’architettura contemporanea.
Un ciclo di giornate di studio è stato dedicato alla preparazione del viaggio, con interventi che hanno riguardato anche altre discipline, quali l’antropologia, la storia, la tecnologia, tracciando una sorta di percorso che si è poi successivamente arricchito con altre lezioni in loco ed, inevitabilmente, attraverso l’incontro con la comunità ed il suo patrimonio di idee e di tradizioni.
Durante la permanenza, temi quali il senso del tempo e dello spazio, il concetto di materiale ed immateriale, sono emersi ed intrecciati con gli aspetti più pragmatici del fare architettura, spingendoci in un universo conoscitivo dove l’Architettura non appare semplicemente riconducibile ad un sapere tecnico-funzionale, ma si identifica con simboli, i cui significati appartengono al mondo universale e atemporale della metafisica.
Il tirocinio-viaggio in Benin è stata un’esperienza che ha sicuramente dato, come primo risultato, la formazione di un bagaglio conoscitivo rinnovato, di un atteggiamento di maggiore consapevolezza, oltre che di maggiore capacità di osservazione ed ascolto. Ciò ha richiesto, a ciascuno di noi, la capacità di adattarsi ad un “percorso” ricco di imprevisti e di scarti temporali ed emozionali, da accettare come fatto costante della quotidianità: in Africa ciò che arriva non è ciò che cerchi.
arch. Flavia Vaccher, Università IUAV di Venezia